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sabato 28 marzo 2015

Google Glass

La ‘realtà aumentata’ di Del Vecchio

Quando Andrea Guerra, allora amministratore delegato di Luxottica, la scorsa primavera, annunciò al mondo l’alleanza con Google per la produzione dei Glass che spalancano agli occhi una ‘realtà aumentata’, sembrò segnare un passaggio generazionale per il gruppo di Agordo.
Qualche mese più tardi, con notevole sorpresa, Guerra ha lasciato il suo posto al timone dell’azienda.
Filtrarono delle indiscrezioni sui motivi (o su parte del motivi). Il suo successore, Enrico Cavatorta, a inizio settembre, indicava come “ricostruzioni giornalistiche” le voci per cui gli screzi che avevano incrinato il rapporto tra il patron Leonardo Del Vecchio e Guerra fossero riconducibili a divergenze sulla vicenda Google Glass.Il giorno successivo, Del Vecchio parlava sul Financial Times e usava parole come “imbarazzanti” nei confronti del Glass supertecnologici.
Poche settimane dopo, anche Cavatorta ha lasciato il suo posto in Luxottica.
I fatti sembrano dimostrare che il solo a vedere la “realtà aumentata” continua a essere il fondatore del gruppo di occhialeria veneto, Leonardo Del Vecchio. A lui, i Google Glass non convincevano, e sembra aver cambiato due AD per questa convinzione. Nel frattempo, Google ha deciso di mettere in congelatore il progetto. Mentre il titolo Luxottica è arrivato a segnare record storici e a vedere la soglia dei 50 euro nei report delle banche d’affari.
La ‘realtà’ è sempre nelle mani di Del Vecchio. E quello del titolo sì, che è un ‘aumento’.

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